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Quando l'affetto di un cane può alleviare l'Alzheimer

Gli effetti straordinari della pet therapy nel nuovo progetto della CRA Tarlazzi-Zarabbini

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Grazie a un'offerta di un privato cittadino, la Cra Tarlazzi-Zarabbini di Cotignola sta preparando un'attività sociale di pet therapy: una terapia dolce e inclusiva, basata sull'interazione tra uomo e animale. Previa il consenso delle famiglie, al progetto parteciperanno dei gruppi ristretti di anziani con caratteristiche comuni, in prevalenza ospiti affetti da Alzheimer in forma lieve, moderata o grave.

 

Come funziona il progetto di Pet Therapy

Si occuperà del progetto la ditta King Dog di Sant'Agata sul Santerno (Ra), gestita da Irene Zamboni, professionista del settore con un Master in Terapie assistite e coadiuvate da animali conseguito presso la Facoltà di Veterinaria dell'Università degli Studi di Pisa.

Irene sarà affiancata da Alessandro Martini, animatore della struttura, e dall'equipe della Cra, dove avverranno tutti gli incontri.

Sono in programma due cicli, uno per aprile-maggio e uno per ottobre novembre; ogni sessione conterà 10 appuntamenti settimanali a cui parteciperanno fino a quattro cani addestrati a questo tipo di attività.

 

Le ragioni del progetto

Greta Ghetti, coordinatore responsabile della CRA Tarlazzi-Zarabbini, commenta così gli effetti della pet therapy:

“L'Alzheimer è una malattia molto diffusa, con casi anche molto seri. Non possiamo risolvere la patologia ma possiamo alleviarla, portare un po' di pace e di emozioni positive a chi ne soffre. In questo, la pet therapy è uno strumento efficace e bellissimo, che abbiamo già sperimentato con ottimi risultati”.

La vicinanza di un cane instaura all'istante un legame emotivo e autentico, che riesce a stimolare sentimenti e ricordi profondi. Le attività da svolgere sono molteplici: accarezzare e coccolare gli amici a quattro zampe, porgere loro piccoli oggetti o biscotti, passeggiare portandoli al guinzaglio. Poi ci sono attività più strutturate, in cui si gode della compagnia del cane per favorire rilassamento e conversazione.

“La quotidianità di un anziano è spesso caratterizzata da noia e rassegnazione e non sempre le attività consuete riescono a scalfire il senso di assenza. Ma l'affetto incondizionato di un compagno animale riesce a superare queste barriere. Abbiamo visto visi illuminarsi come non avevano mai fatto prima, occhi e sorrisi tornare ad accendersi. Ed è davvero qualcosa di straordinario”.


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